DALLA SICILIA A NAPOLI. ORAZIO ANGELINI E I NUOVI SPAZI PER LA DETENZIONE ALLA META’ DELL’ OTTOCENTO

Giuseppe Pignatelli Spinazzola. A proposito: Nella primavera del 1838 Orazio Angelini, affermato architetto comunale napoletano già professore onorario al Regio Istituto di Belle Arti e direttore del Laboratorio delle Pietre Dure, fu inviato in Sicilia per sovrintendere a una serie di lavori pubblici connessi alla designazione della città di Noto come capoluogo di provincia. In questo contesto si inserì il progetto del Carcere Centrale, immaginato da Angelini come un complesso compatto di edifici disposti a raggiera semicircolare con una cappella panottica centrale, tipologia apertamente ispirata ai più recenti esempi di architettura carceraria europea. Sulla scia di questa commissione, mai realizzata, si colloca anche la proposta avanzata nel 1841 per il Carcere di Napoli, immaginato questa volta come un insieme più ampio e articolato di edifici isolati racchiusi, questa volta, in un grande recinto quadrangolare; la maestosa croce greca dell'edificio riservato ai detenuti maschi sarebbe stata l'elemento dominante.